Serse Zeli, di nuovo imperatore del Time Attack Italia

"Serse Il Grande", come il celebre Re di Persia. Un nome che si impara già sui libri di scuola, mentre Serse Zeli sta passando alla storia del Time Attack Italia: il pilota svizzero si è laureato campione assoluto della serie tricolore per il secondo anno consecutivo, diventando un simbolo al volante della sua Mitsubishi Lancer Evo X da oltre 600 cavalli, iscritta alla categoria Extreme 4WD.

Una vettura che in questi anni è stata oggetto di una elaborazione sempre più intensa, fino a trasformarsi in un vero prototipo in livrea nero carbonio con cui "aggredire" i principali autodromi nazionali, e non solo. Nel 2018, appena vinti gara e titolo a Franciacorta, Serse è infatti partito alla volta dell'Australia per disputare il World Time Attack Challenge, la coppa del mondo che riunisce i migliori a livello globale nella caccia al giro più veloce. Sul circuito del Sydney Motorsports Park, ha ottenuto il terzo posto di classe nella classe Pro-Am. Un risultato che ha portato lustro all'intero movimento italiano della disciplina, di cui Andrea Scorrano è promotore ed anima sin dalla prima edizione.

Fedelissimo di questo palcoscenico, dallo scorso anno il pilota elvetico ha conquistato 6 round su 9 totali, pur misurandosi contro avversari di altissimo livello, sia dal punto di vista della guida che del pacchetto tecnico. Basti pensare ad Andrea Gazzetti, campione 2017 ed a Piero Randazzo con le loro Lotus Exige V6, al campione 2016 Andrea Raimondi tornato sul gradino più alto del podio con la sua Subaru Impreza, ma anche a Marco Iacoangeli, specialista delle cronoscalate che nel Time Attack è spesso stato un cliente temibile con la sua BMW Z4 GT3.

Di Zeli, negli ultimi due anni, ha colpito la facilità nel piazzare in fretta il riferimento cronometrico "di peso", anche nelle prove libere, per dare subito la misura della propria competitività e ipotecare il successo. E allo stesso modo, l'abilità di non mancare all'appello nel momento chiave dell'adrenalinico Superlap, la sessione che assegna le vittorie di gara. Non è facile mantenere questo livello di costanza su tracciati dalle caratteristiche variegate, che includono ad esempio i rettilinei di Monza, i curvoni del Mugello, o tratti più stretti e tortuosi come quelli di Adria o Franciacorta. L'autodromo bresciano sulla carta poteva sembrare il meno adatto a un "mostro" di cavalli e aerodinamica come la Mitsubishi numero 46, chiaro omaggio al mitico Valentino Rossi, ma proprio qui è arrivata la certezza matematica dei titoli 2018 e 2019.

Anche considerando il sistema degli scarti (non si conta il piazzamento peggiore della stagione), Zeli è riuscito di nuovo a chiudere i giochi con un round di anticipo. E la concorrenza, per il 2020, è subito avvisata: sarà ancora lui l'uomo da battere nel Time Attack Italia.

lunedì 11 novembre 2019