Andrea Raimondi chiude la stagione del Time Attack Italia 2019

L'Autodromo di Imola ha ospitato l'ultimo round stagionale del Time Attack Italia 2019. Andrea Raimondi ha ottenuto la seconda vittoria consecutiva, confermandosi al vertice dopo il precedente appuntamento a Franciacorta. Il campione 2016 si è ripetuto a bordo della propria Subaru Impreza, dominando il Turno 2 di Qualifica e firmando poi il tempo eccezionale di 1'43"912 nel Superlap.

Seconda posizione per Andrea Gazzetti (Lotus Exige V6), vincitore in Extreme 2WD. Grazie a questo risultato, il campione 2017 è riuscito a strappare a Marco Iacoangeli (BMW Z4 GT3) sia il titolo di classe che il terzo posto nella graduatoria assoluta, in virtù della possibilità di scartare la gara peggiore dell'anno. A completare il podio assoluto sul circuito "Enzo e Dino Ferrari" è stato invece Serse Zeli, già campione 2019 e nella categoria Extreme 4WD con la sua Mitsubishi Lancer Evo X.

La Supercar si è confermata come la categoria più ricca a livello numerico, con oltre venti vetture al via. Il successo porta il marchio Ferrari per merito di Danilo Paoletti, che nel Superlap ha battuto l'altra 488 Pista di Max Froio per soli 147 millesimi, ma il titolo è andato a Gianluca Giorgi che sul tracciato del Santerno è stato il migliore tra le Porsche, precedendo Diego Locanto e Luca Ferranti. Alexander Stewart ha invece svettato nel confronto tra le Dallara Stradale.

Ritorno al successo Extreme NA per Alan Simoni (Honda NSX), che ha concluso la stagione come l'aveva iniziata, con il miglior tempo nella qualifica e nel Superlap, davanti alla wild-card Nicolò Redeghieri su Ginetta e Alessio Formaini su BMW M3 E46. Sfruttando l'assenza di Massimo Navatta, il greco Simon Hatzipantelis si è aggiudicato il titolo di classe con la sua Honda Civic Tsolias. Simone Barri (BMW 335) ha chiuso la stagione 2019 da imbattuto in classe Pro TB, così come Matteo Parzani (Mini Cooper S) in Pocket Rocket TB e Cesare Bassanini (Abarth 500) in Street Limited. Lo svizzero ha prevalso su Raphael Gavazzini e Christian Morisco, anche loro al volante di auto dello Scorpione.

In classe Pocket Rocket NA sfida riservata alle Citroen Saxo VTS, con Stefano Casero che ha avuto la meglio sul campione uscente Lorenzo Gariboldi. Anche Davide Barbariol (Alfa Romeo 4C) e Andrea Villa (Honda Civic) hanno suggellato i titoli nelle classi Superstreet e Super 2000 con la vittoria di tappa. Nell'occasione, Barbariol ha preceduto Filippo Simone (Honda Civic) e lo slovacco Rudi Gale (Alfa Romeo 4C).

Nonostante un problema tecnico nel turno finale, Devid Robustelli (Mitsubishi Lancer Evo 9) ha comunque festeggiato la corona nella divisione Street 4WD. A Imola è stato però Marco Gigli a raggiungere il gradino più alto del podio, su Mitsubishi Lancer Evo 9, davanti alla vettura gemella di Alfredo Allegrini e a Michele Bartian (Subaru Impreza).

Vittoria dell'ucraino Ievgen Rakmailov (Honda Civic Type R) in classe Street FWD. Il titolo è però rimasto nelle mani di Alex Rasetta (Volkswagen Golf GTI), quarto, che ha preceduto il rivale al titolo Chrisman (Volkswagen Scirocco). Affermazione per Roman Ritzman (Toyota GT86 Turbo) nella Street RWD, in cui era già campione, regolando questa volta Marco Pierantoni (Nissan 370Z) e Giacomo Pinzoni (BMW M3 E46). Ha chiuso in bellezza anche Marco Ulivi (Radical SR3) nella Proto. Nella classe Historic, per le auto prodotte entro il 1989, si è confermato sul trono Pierantonio Macola (Porsche 930) vincendo davanti a Ennio Zamperini e Alessandro Gianstefani.

Grande successo anche per l'inedito Clubman Challenge, trofeo dedicato a tutti i modelli con trazione posteriore e propulsore aspirato fino a due litri di cilindrata. Sono stati nove i piloti a cimentarsi nelle tre sessioni aggiuntive. Il successo è andato a Luca De Paoli, che ha preceduto sul podio Joe Trettl e Francesco Valeri.

martedì 5 novembre 2019